Don Giampietro Fasani
Biografia
Nato a Grezzana nel 1953 da una famiglia numerosa («sono stato aiutato nella crescita dalla fede semplice ma forte e serena dei miei genitori», amava ricordare), vive l’infanzia e l’adolescenza al Martìn, una contrada di Lugo di Grezzana, sui monti Lessini della provincia di Verona. Giunge all’ordinazione nel giugno del 1977 con altri nove giovani preti.
Prete nella parrocchia di Santa Maria Assunta alle Golosine. Assistente dell’Acr e vicedirettore del Centro di pastorale ragazzi e poi contemporaneamente direttore del Centro diocesano vocazioni. Dal 1995 parroco di San Giovanni Lupatoto.
Nel 2000 la nomina di presidente dell’Istituto diocesano sostentamento clero e primo presidente di ADOA, l’Associazione Diocesana Opere Assistenziali di Verona.
Poi la delicata missione a Roma come economo generale della CEI per dieci anni, otto dei quali lavorando con grande sintonia a fianco dell’allora vescovo segretario generale Giuseppe Betori, oggi cardinale arcivescovo di Firenze. Infine l’approdo al “duomo” di Villafranca, come parroco e dal 2013 al 9 febbraio 2018, giorno della sua morte, nuovamente presidente di ADOA.
«Torno con gioia a fare pastorale diretta», esclamò al suo arrivo. Don Giampietro ha servito la Chiesa da sacerdote con Paolo VI, con Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II, con Benedetto XVI. Nell’aprile del 2017 ha avuto anche la gioia di salutare personalmente papa Francesco, in piazza San Pietro.

Pur essendo stata la mia vita sacerdotale, agli occhi di molti, un “successo”, non ho mai cercato la carriera, mi sono sempre sentito il goffo bambino che è partito dal Martìn per andare a studiare e che non aveva molta voglia di farlo. (...)”

Don Giampietro Fasani
Ci affidiamo a quel “bambino che si sentiva goffo” e al suo crescere lungo i sentieri della vita, per raccontare un amico, don Giampietro Fasani: un uomo che ha saputo stringere rapporti di amicizia saldi e sinceri; un sacerdote che ha impastato i suoi passi con il Vangelo e che ha lasciato a tutti noi parole e slanci che hanno saputo generare nuovi percorsi.
Don Giampietro era, infatti, un uomo che guardava al futuro del mondo e un sacerdote che sapeva aprire gli sguardi al futuro della Chiesa.
Siamo partiti dai suoi scritti per tracciare i tratti salienti della sua persona e del suo impegno come uomo e come sacerdote con un obiettivo comune: tornare a camminare insieme, per creare nuovi luoghi di confronto, per generare nuove strade di crescita comune.
Perché “Memorie generative”?
La memoria è un flusso in divenire e si nutre di ricordi condivisi, per questo abbiamo creato il cassetto virtuale della memoria in cui consentire
a chi lo ha conosciuto di contribuire al progetto comune scrivendo ricordi personali o riflessioni sui temi proposti ed organizzato nei capitoli del libro, perché possano essere condivisi e perché continuino a generare nuovi percorsi di confronto e di riflessione sui temi ai quali don Giampietro ha dato la vita.
Lascia qui la tua memoria per
Don Giampietro Fasani:

