COLOGNOLA AI COLLI
Radicale intervento di restauro per la residenza
per anziani considerata tra le migliori del Veneto
Una villa destinata a diventare āCasa di ricovero per vecchiā. Con questo fine, nel 1920, il parroco di Colognola ai Colli, mons. Alessandro Marangoni, acquistò dai marchesi Portalupi il palazzo settecentesco di piazza Roma, in localitĆ Monte, ai piedi della scalinata che conduce alla chiesa. Lā11 novembre 1926 aprƬ ufficialmente il pio ospizio, destinato a āvecchi non ammalati e invalidi al lavoro proficuoā. La direzione fu affidata alla congregazione vicentina delle suore maestre di santa Dorotea, presenti nel ricovero fino agli anni Novanta. Oggi quel lungimirante progetto di caritĆ cristiana, sostenuto dalla solidarietĆ di tanti colognolesi e dallāimpegno dellāavveduto arciprete, trova nuovo slancio. La struttura, infatti, ĆØ stata protagonista di un radicale intervento di restauro: in soli sei mesi sono stati eseguiti i lavori di adeguamento alle normative di sicurezza, antincendio, antisismiche e strutturali dellāala santa Maria Bertilla. Inoltre, tutta la parte sud ĆØ stata riqualificata dal punto di vista energetico col rifacimento degli impianti. Le facciate esterne del palazzo, poi, sono state risanate con unāazione conservativa che ha tolto la patina del tempo e ha riportato lāedificio allāestetica originaria. Il Centro servizi per persone anziane āFondazione mons. Alessandro Marangoniā diventa cosƬ ancora più moderno e funzionale. Rinnovato in tempi recenti ā lāampliamento dellāala Glisenti si ĆØ concluso giusto nella primavera del 2016 ā ĆØ capace di accogliere 60 persone. La struttura sarĆ inaugurata questo venerdƬ 15 settembre, alla presenza del vescovo di Verona, mons. Giuseppe Zenti, e dellāassessore regionale ai servizi sociali, Manuela Lanzarin. Il restauro ĆØ stato sostenuto per 600mila euro dalla Regione (300mila da restituire senza interessi in quindici anni e 300mila a fondo perduto). Altri contributi sono giunti dalla Fondazione Cariverona, che ha stanziato 570mila euro attraverso dei bandi programmatici annuali, e ulteriori 150mila euro per arredi, attrezzature e automezzi. In più, il 70% dellāintervento di consolidamento sismico sarĆ rimborsato nel prossimo quinquennio, grazie al āBonus sismaā. Gli spazi sono stati ampliati e resi più confortevoli. Nuovi servizi sono stati aggiunti, come la sala relax in cui si applica il metodo Snoezelen: un trattamento terapeutico non farmacologico di stimolazione multisensoriale, che consente agli ospiti di rilassarsi. GiĆ da tre anni la struttura applica questa pratica al bagno assistito: una tecnica allāavanguardia e ancora una raritĆ nella nostra provincia. Ā«La residenza si ĆØ trasformata in un centro servizi e benessere nel cuore della Val dāIllasi ā evidenzia il direttore Tomas Chiaramonte ā. Allāinterno troviamo pure un salone di cura della persona e una parrucchiera, una palestra molto grande con attrezzi di ultima generazione e gli spazi per un centro diurno dedicato ad anziani autosufficienti di prossima apertura Ā». Nellāottica della maggior efficienza, al pian terreno sono state ricavate una lavanderia e unāarea per la biblioteca e mostre permanenti di quadri. VenerdƬ debutterĆ pure lo spazio di book-crossing, un progetto di scambio gratuito di libri tra gli ospiti e i cittadini colognolesi, in collaborazione col Comune. Il progetto architettonico del restauro ĆØ stato elaborato dallāarchitetto Piero Rodighiero. Ā«Il cantiere ĆØ stato portato avanti magistralmente dalle imprese, in armonia con i residenti e i familiari: un grazie particolare per lāimpegno va a tutto lo staff e ai responsabili dellāarea sanitaria- socio assistenziale e sociale Francesca Malesani ed Eddy VerziniĀ», aggiunge Chiaramonte. Sono una cinquantina i lavoratori qui impiegati e 60 i posti letto autorizzati, accreditati col massimo dei voti dagli ispettori dellāUlss 9 Scaligera. Ā«Se pensiamo che negli anni 2000 la struttura ha rischiato la chiusura, si può dire che ĆØ stato fatto davvero un lavoro straordinario per salvare un gioiello nel cuore di ColognolaĀ», sottolinea. Determinante per lo sviluppo della casa di riposo ĆØ stata lāAdoa, lāAssociazione diocesana delle opere assistenziali, di cui la Fondazione Marangoni ĆØ stata una delle cinque fondatrici. Ā«Ora la proprietĆ ĆØ completamente ristrutturata e riammodernata, ma soprattutto resa più confortevole e sicura per i residenti attuali e futuriĀ», conclude il direttore.
Adriana Vallisari